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Buongiorno a tutti.
Premessa : lungi da me il voler "flexare"... il punto cui sono giunto oggi me lo sono guadagnato fino all'ultima goccia di sudore. Basti dire che la mia "carriera lavorativa" è cominciata 30 anni fa come magazziniere in un magazzino siderurgico.
Un poco di contesto... 50 anni, un lavoro più che decente come quadro in PMI, RAL 52K, una figlia, una moglie con RAL sui 30K, abitazione di proprietà e proprietà di un altro immobile che mi garantisce una rendita da locazione di ca. 6.000 Eur/anno. Alle attuali leggi alla pensione anticipata potrei accedere nel 2037 alla tutto sommato decente età di 64 anni. Il mio lavoro non mi dispiace... ho un discreto rapporto vita-lavoro e buon ambiente lavorativo.
Il fatto è che.... con l'età mi rendo conto che le mie energie diminuiscono; la sera sono piuttosto stanco anche se la giornata non è stata particolarmente impegnativa. E quello che NON voglio è arrivare a 64 anni senza più energie e voglia di occupare il tempo libero che mi troverei ad avere. Ho molti interessi ed hobbies, che tuttavia devo concentrare nel poco tempo lasciato libero da lavoro e famiglia.
Entro 5 anni da ora raggiungerò il fatidico punto di FIRE... i.e. la possibilità di mantenere l'attuale tenore di vita anche senza lavorare, garantendo comunque mantenimento e studi a mia figlia.
Devo quindi cominciare a valutare i possibili scenari che mi si apriranno, ovvero :
- chiedere un part-time di 20 ore/settimana, e così "traghettare" fino alla pensione anticipata, migliorando ulteriormente il rapporto vita-lavoro e mantenendo un reddito
- licenziarmi, aprire partita IVA (pur senza lavorare e/o svolgere attività "amatoriale" legata ai miei hobbies) per colmare il divario contributivo ai 64 anni
- licenziarmi, tenermi buoni i 35 anni di contributi versati e vedere se arrivo a campare fino alla pensione di vecchiaia
In tutti e 3 i casi ho calcolato di potere mantenere il tenore attuale fino a 95 anni suonati, nonostante eventuali imprevisti, e comunque lasciare un'eredità più che decente a mia figlia. L'unica variabile sarebbe appunto, in base alle scelte di cui sopra, l'entità di questo lascito.
Tra un paio d'anni sicuramente mi rivolgerò ad un consulente del lavoro per una decisione più oculata e basata sull'evoluzione delle normative... ma vorrei comunque arrivarci con le idee un poco più chiare.
Grazie anticipatamente per consigli, riflessioni, insulti, suggerimenti su alternative che non ho preso in considerazione
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