Civil War è un film del 2024 diretto da Alex Garland con Kirsten Dunst e Cailee Spaeny. Garland in più di una intervista lo definisce "soltanto un opera che crea dibattito senza un colore politico".

A mio parere si tratta di un marchettone cinematografico dei Democratici di Holliwood i quali, presa coscienza del fatto che una donna con i superpoteri in un mondo di uomini brutti e cattivi non convinceva nemmeno il più ignorante dei loro elettori, ha deciso di infilare la mentalità woke tra le righe della narrazione, nella speranza che funzionasse da messaggio subliminale tipo "bevete coca-cola".

Ed infatti ecco che sullo schermo appare una sciatta ma riflessiva Kirsten Dunst, ovvia rappresentante dei millennial, la quale nel suo poco credibile personaggio di fotografa di guerra fa da mentore ad una quasi bambina Cailee Spaeny tanto bella quanto mal vestita poichè rappresentazione della Gen-Z ma senza tiktok installato sullo smartphone, ma anzi una Gen-Z lo-fi con tanto di macchina fotografica analogica.

Ed infatti quest'ultima farà il suo viaggio dell'eroe in poco meno di 24 ore. D'altra parte è la Gen-Z, quella con la soglia dell'attenziopne che non supera i 5 secondi.

Intanto la parte maschile del cast è limitata ad un quasi inesistente millennial Wagner Moura, già indiscusso interprete di Pablo Escobar nell'omonima serie, il quale sebbene già ridotto a mera comparsa in quanto maschio-etero-cis è ulteriormente degradato a contraltare di Stephen McKinley, il rappresentante dei boomers nonché altro storico nome danneggiato e ridotto unicamente a peso ingombrante, non solo nella trama.

La pellicola si dipana in un maldestro tentativo di nascondere la critica a Trump col pretesto dell'unione ideologica tra il Texas storicamente repubblicano e la California da sempre ostinatamente democratica. Così nel suo evolversi mette la "Western Force" secessionista dalla parte dei buoni con i suoi carri armati che non sparano mai un colpo a favore di obiettivo analogico, mentre al contempo riduce i nazionalisti ad orrendi campagnoli armati che fanno stragi di civili "perchè a noi ci piace così".

Ne viene fuori un prodotto che vorrebbe avere una visione autoriale e distaccata degli eventi ma risulta invece figlia del peggior stile da cancel culture, con i secessionisti che da antichi schiavisti diventano i buoni senza macchia e senza paura in una anacronistica caccia agli unionisti, un tempo visti come buoni ma che diventano i nuovi cattivi, una specie di novelli mostri contro i quali si necessita sin tanto di assalto armato al Campidoglio ma stavolta fatto dalle armate quasi asclusivamente di soldatesse afroamericane che, gioco forza, non possono che stare dal lato giusto della guerra.

Come se tutto ciò non bastasse anche l'epilogo della pellicola che dovrebbe essere il vero fulcro morale della vicenda viene invece spinto all'estremo gesto dell'uccisione del presidente, giustificando il tutto con un banalissimo moto di pancia sul modello dei film degli Avengers, ovvero con la morte dell'attrice comprimaria durante l'azione finale in cui la soldatessa nera uccide il presidente maschio oppressore bianco.

Non so voi ma se qualcuno mi chiedesse di nominare un film che non ha messaggi politici, a me verrebbe in mente The Beach, piccolo gioiello di celluloide proprio dello stesso Garland. Oppure capolavori del calibro di Vita di Pi di Ang Lee, oppure Il ritorno di Andrej Zvjagincev ma non mi passerebbe mai per la testa una propaganda politica come questa!

E c'è davvero gente che seriamente lo definisce "un film apolitico"... Ditemi la vostra!

Edit:
È sempre una grande soddisfazione constatare che le persone totalmente prive di capacità critica - o persino del tutto prive di argomenti - si sentono comunque in grado di esprimere il proprio dissenso benchè soltanto con agomenti vacui come la mancanza di un apostrofo, l'uso di un meme o la vecchia e desueta tecnica dello spostare l'argomento su qualsiasi cosa che non riguardi il soggetto della discussione.

Anzi, a pensrci bene questa potrebbe essere proprio la perfetta definizione dell'archetipo di persona "woke" alla quale questo film è indirizzato...